Il
web design si è evoluto molto nelle ultime due decadi, in alcuni aspetti è cambiato quasi radicalmente; tuttavia mantiene ancora qualche riferimento “nostalgico”, qualche elemento che ha resistito al trascorrere del tempo.
Vediamo allora, prendendo spunto da
questa infografica, quali sono le
tendenze della rete che, per un motivo o per un altro,
è impossibile dimenticare.
Comic Sans
Il carattere che si proponeva di
imitare i fumetti (
comics in inglese), fu lanciato da Microsoft nel 1995 e rimase molto popolare per i restanti anni 90, salvo poi cadere letteralmente nel dimenticatoio,
soppiantato da design più moderni.
C’è da dire che, anche nel suo periodo di massimo splendore, il Comic Sans non è stato esente da critiche, in particolare per il suo
utilizzo eccessivo ed improprio (ad esempio nel titolo dei documenti). Addirittura fu lanciata una campagna per la sua abolizione, con tanto di sito internet
bancomicsans.com.
Recentemente, un “coraggioso” graphic designer australiano (tale Craig Rozynski) ha provato a dare nuova vita a questo font, lanciando una
versione rinnovata: Comic Neue. Inutile dire che è non ha avuto molto successo…
Logo “Under Construction”

Quale miglior modo per dire agli internauti che il proprio
sito è “in costruzione” se non dichiararlo apertamente? Questo era il pensiero che andava per la maggiore tempo fa, infatti la rete abbondava di immagini tipo quella qui sopra.
Oggi i loghi di questo tipo non sono più molto apprezzati nel mondo del web design.
Sono stati soppiantati da pagine ritenute più eleganti, con diciture come “coming soon”, “prossimamente” o “sito in arrivo”.
Tuttavia, la “vecchia scuola” non è morta: esiste un
sito dedicato a questo genere di grafiche.
Effetti grafici
Ecco alcuni tendenze che una volta spopolavano e che invece adesso, per un motivo o per un altro, sono sparite o quasi:
- Drop shadows. Era il modo migliore per mostrare di saper usare Photoshop®: un paio di click e appariva un bella ombra, che dava un tocco più cool all’immagine. Oggi questo effetto è caduto in disuso; sopravvivono solo alcuni suoi “cugini”, come Subtle Shadow (ombra tenue), Hard Edged Shadow (ombra pesante e bordata) e Layered Shadow (ombra sovrapposta).
- Bevel e Emboss. Con l’ascesa e l’affermazione del flat design (cioè del design piatto, che oggi la fa da padrone), questi effetti di “smusso” e “rilievo”, un tempo gettonatissimi, sono stati accantonati.
- Bottoni Lucidi. Prima erano molto considerati, perché si pensava che aggiungere lucentezza e splendore a un bottone rendesse più facile il click. Ora sono anch’essi annoverati tra le “vittime” del flat design.
- Gradienti. Una volta introdotto, questo particolare effetto di sfumatura è diventato così popolare da rimpiazzare i “Bottoni Lucidi”. Purtroppo, con l’andare del tempo, ha risentito sia della già citata ascesa del flat design, sia di un utilizzo smodato (ai limiti dell’abuso). Oggi resiste come trend di nicchia, per chi desidera dare un po’ di vitalità ad un’immagine.
Cornici (Frames)
Le cornici (
frames nel linguaggio HTML) erano usate molto usate agli albori di Internet, per fornire alla pagina una
struttura a “finestre”, ognuna delle quali mostrava un indirizzo URL diverso.
Oggi questo trend è sparito. Addirittura
il linguaggio HTML 5 (introdotto lo scorso Ottobre)
considera obsolete tutte le tipologie di frame, tranne quelle interne alla pagina.
Purtroppo però, l’uso di queste
inline frames o
iframes è sconsigliato da molti programmatori, in quanto
rallenta il tempo di caricamento della pagina e non favorisce l’Ottimizzazione della stessa (poiché i motori di ricerca fanno più fatica a leggere all’interno delle cornici).
Un elemento decisamente in voga negli anni 90, spesso accompagnato dal carattere Comic Sans di cui abbiamo già parlato (a posteriori, un’accoppiata davvero pessima…). Peccato che facesse sembrare ogni sito un
portale di news, anche se il contenuto era ben diverso.
Persino Google ne sconsiglia l’utilizzo, perché
il testo in scorrimento non viene letto in maniera ottimale dal motore di ricerca, a tutto danno della SEO del sito.
Come comportarsi allora? La regola d’oro è semplice:
se un’informazione DEVE essere visualizzata dagli utenti va messa in bella vista (non deve “scorrere” sulla pagina per poi sparire!), se invece non è importante che sia visibile, va rimossa.
GIF Animate
Nei primi anni del web mettere in una pagina immagini in movimento era considerato cool. Poi assolutamente fuorimoda. Ora,
le cosiddette
GIF stanno ritornando, tanto da essere usate in campagne di email marketing da importanti brand come West Elm e Starbucks.
Alcuni consigli per il loro utilizzo:
- Non sono un rimpiazzo di un video, né un’alternativa, ma sono IMMAGINI e come tali vanno considerate.
- Meglio che non siano troppo colorate.
- Dare sempre un’occhiata alla loro dimensione: più un file è grande, maggiore sarà il tempo necessario per caricarlo.
Immagini di archivio
Le immagini preconfezionate vanno forte ancora oggi, il problema è che alcune (tipo il gruppo di amici, la famiglia felice, la stretta di mano)
sono sovrautilizzate.
E poi, non hanno un non so che finto o costruito?
Le foto reali sono molto meglio: riflettono le caratteristiche e la personalità del sito e permettono di “costruire” un rapporto di fiducia col visitatore.
Contatore di visite

I primi webmaster erano soliti inserire nell’home page dei loro siti un contatore stile “contachilometri”, che segnalava il
numero di volte che la pagina era stata caricata.
Sebbene non più molto utilizzato (anche perché spesso il conteggio si è rivelato inaffidabile) questo elemento ha un’idea di base da non trascurare:
mostrare ai visitatori che anche altri utenti sono transitati da un sito conferisce maggiore rispettabilità e autorevolezza.
Oggi Il modo migliore per fornire il proprio traffico dati è tramite
Google Analytics.
Allora? Piaciuto questo
tuffo nel passato?
Fateci sapere se siete d’accordo con quello che abbiamo detto, oppure se, secondo voi, qualcuno di questi trend potrebbe benissimo finire nel dimenticatoio!