Sono passati più di 20 mesi dall’entrata in vigore del GDPR, avvenuta nel maggio del 2018, e le prime multe a carico dei trasgressori non sono tardate ad arrivare.
Come in Italia, dove nello scorso anno, sono state ben 30 le segnalazioni di violazione del Regolamento Europeo da parte del Garante della Privacy, per un ammontare complessivo di oltre 4 milioni di euro di sanzione.
È proprio il nostro Paese, infatti, che si classifica al primo posto nella graduatoria per numero di sanzioni e al secondo come ammontare complessivo, dietro al Regno Unito, che a sua volta vanta sanzioni per oltre 410 milioni di euro, di cui 312 emesse nella sola Londra.
Tra gli altri paesi europei che si sono contraddistinti negativamente troviamo la Spagna con 28 sanzioni e la Romania con 20.
Dal rapporto rilasciato è evidente un diverso approccio alla normativa da parte dei diversi Stati dell’UE, come in Irlanda e in Lussemburgo, sedi dei più importanti colossi del business online, a cui non è stata notificata nessuna contravvenzione.
Facile pensare che i vari player del web, come Google, Amazon, Facebook, Twitter, ecc. vengano protetti, godendo di un trattamento di favore. Fortunatamente, esiste una specifica authority di controllo che vigila su questi colossi, sanzionandoli spesso con l’emissione di maximulte milionarie.
Alessandro Gigliotti CEO Axterisco ed esperto sicurezza delle informazioni, lead auditor ISO 27001