Passata l’emergenza, i consumatori continuano ad acquistare online e le imprese ad investire nel digitale
Il settore italiano del Food ha dimostrato di saper reggere bene l’ondata dell'emergenza Covid-19, continuando a soddisfare non solo il fabbisogno nazionale ma anche quello internazionale.
Un settore da 538 miliardi di euro, pari al 25% del PIL, di cui fa parte anche il comparto della ristorazione, quello che probabilmente ha sofferto di più delle chiusure obbligate durante i mesi della quarantena, oltre a quello delle aziende alimentari, la cui battuta d’arresto dei ricavi è stata, invece, meno rilevante (-5,5%) con previsioni in netto rialzo per il 2021.
Un successo dovuto soprattutto al ricorso al digitale: un processo già in essere negli ultimi anni che ha subito, però, una forte accelerazione durante la recente pandemia di Coronavirus.
Da gennaio a maggio 2020, infatti, i nuovi consumatori online in Italia hanno raggiunto la soglia dei 2 milioni, di cui ben 1,3 milioni ha iniziato a ricorrere allo shopping online proprio durante l’emergenza Coronavirus.
Inoltre, se confrontiamo i primi cinque mesi del 2019 con i primi cinque mesi di quest’anno, scopriamo che il numero dei nuovi consumatori online è quasi triplicato.
Scendendo nel dettaglio, vediamo che all’interno del comparto Food & Grocery, la componente più significativa (pari all'87%) è rappresentata dall’alimentare, in larga parte composto dal segmento dal Grocery (con un andamento del +85% rispetto al 2019), a cui fanno seguito il Food Delivery (+19%) e l’Enogastronomia (+63%).
Anche i grandi player del Food sono sempre più orientati al digital
Dalle catene della GDO alle aziende più rappresentative del #madeinitaly nel mondo: nel settore alimentare prevale la volontà di continuare ad avvicinarsi sempre di più ai consumatori.
Non solo un fenomeno suggerito dal periodo storico che stiamo attraversando, ma l’occasione per educare ad una nuova modalità d’acquisto comoda, sicura e rapida, abbattendo i pregiudizi dettati dalla scarsa conoscenza dello strumento.
Sono di questo avviso nomi altisonanti come Gruppo Campari, che ha recentemente portato online i suoi prodotti affidandosi alla piattaforma online Tannico e Parmalat, che ha aperto il suo primo store online.
Anche il leader italiano del caffè Illy, da qualche anno ha intrapreso un processo di digital transformation, adottando un Experience Driven Commerce che ponesse al centro l’esperienza del consumatore, realizzando un restyling del sito istituzionale, integrato da un e-commerce.
Continuerà il digitale a mantenere il suo fascino?
La domanda che tutti si pongono è proprio questa. Un quesito a cui ha cercato di dare risposta uno dei più grandi istituti di ricerche di mercato in Germania: il Gfk.
Secondo l’organizzazione tedesca, l’83% di coloro che hanno testato il servizio di spesa online per la prima volta dichiara che continuerà a fruirne anche ad emergenza terminata.
È già chiaro, quindi, che il Coronavirus ha dato una forte spinta a lungo termine alle aziende e-commerce, in grado di continuare la propria attività anche durante una difficile congiuntura economica, nonostante la diminuzione del potere d'acquisto dei consumatori.
È ragionevole pensare che, anche i prossimi mesi vedranno confermarsi questo trend positivo, che ben presto, diventerà un’abitudine consolidata per la maggior parte dei consumatori.